Il lavoro presente in questo sito è realizzato da David Ruffini e vuole mostrare lo stato delle carceri italiane, ormai da anni caratterizzate da un sovraffollamento grave che si ripercuote sia sui detenuti che sugli altri operatori presenti negli istituti.
Un altro elemento che si vuole approfondire è quello dei suicidi. Solamente nel 2024, sono stati 92 i detenuti che si sono tolti la vita all'interno delle mura carcerarie, segnando il numero più elevato dal 2002 a oggi.
Tecnicamente, il progetto sfrutta due script in R: uno raccoglie i dati relativi al sovraffollamento, mentre l'altro si occupa dei dati sulle morti. I dati riguardanti il sovraffollamento provengono dalle schede di trasparenza pubblicate dal Ministero della Giustizia e aggiornate giornalmente, a livello di ogni singolo istituto penitenziario; diversamente, i dati sulle morti dei detenuti provengono da Ristretti Orizzonti.
Gli script girano automaticamente giornalmente e, in base alla presenza di nuovi dati, le relative dashboard si aggiornano di conseguenza. Il codice si trova su GitHub .
Se pensi ci possano essere degli errori o vuoi utilizzare i dati (sei libero di farlo, ma mi farebbe piacere saperlo) puoi contattarmi qui davidruffini98@gmail.com o nei canali social presenti in fondo alla pagina.
Prima dell'utilizzo dei dati, l'invito è a effettuare una verifica sulla coerenza tra quello che c'è sulla dashboard e ciò che è presente nelle fonti dei dati viste sopra.
La capienza regolamentare di ciascun istituto penitenziario è calcolata secondo il decreto emesso il 5 luglio 1975 dal Ministero della Sanità, adottato dalla circolare del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del 17 novembre 1988, in base al quale ciascuna cella singola non può essere inferiore ai 9 metri quadrati e, in presenza, di multiple, sono necessari altri 5 metri quadrati per ciascun detenuto. Un dettaglio da sottolineare è che il decreto del Ministero della Sanità riguardava il settore abitativo nel suo complesso e riteneva che le stanze da letto non dovessero avere misure minori di 9 metri quadrati, non nominando affatto la situazione di un detenuto costretto a vivere quasi tutto il giorno nella sua cella.
Una volta a conoscenza della capienza regolamentare, stabilita per legge e fissata nel 2024 a 52.180 posti, è necessario sottrarre i posti non disponibili a causa di lavori di ristrutturazione o per inagibilità, che nel 2024 sono stati pari a 4.000. Calcolando la differenza tra 52.180 e 4.000 posti, si ottiene il denominatore del tasso di affollamento, calcolato come rapporto tra il totale dei detenuti e il numero effettivamente disponibile di posti. La metodologia da applicare per ogni singolo istituto penitenziario è la stessa; infatti, sarà sufficiente considerare il totale dei detenuti di quel carcere e i suoi posti effettivamente disponibili.
Il rapporto tra le due quantità fornirà un valore limitato inferiormente dallo 0 (nessuno detenuto presente) e, teoricamente, limitato superiormente solamente in base alla grandezza del numero di detenuti totali. Nella pratica, il tasso di affollamento oscilla tra 0 e 2.5, per poi venire espresso in formato percentuale.
La mappa permette di visualizzare le carceri su due dimensioni: quella geografica e quella numerica. Quest'ultima è rappresentata da due misure importanti: il numero dei detenuti totali, rappresentato dalle dimensioni di ciascun cerchio, e il tasso di affollamento, evidenziato dal colore.
Successivamente alla raccolta dei dati relativi a ogni singolo carcere, è stata realizzata un'aggregazione a livello regionale, in modo da comprendere al meglio quali siano le zone italiane più colpite dalla congestione carceraria.
La raccolta dei dati è iniziata il 15 giugno 2025, quindi le informazioni partono da quel giorno e registrano giornalmente il tasso di affollamento carcerario a livello nazionale, calcolato come il totale dei detenuti diviso la differenza tra il totale dei posti regolamentari e il totale dei posti non disponibili, o, più semplicemente, come il rapporto tra il totale dei detenuti e il totale dei posti effettivamente disponibili.
La tabella, dotata della possibilità di ricercare, mostra tutte le carceri italiane e altri dati ritenuti importanti. Il tasso di affollamento è colorato in base alla sua gravità.
Un altro grave problema legato alle carceri italiane è la carenza di personale. Nel grafico, sono mostrate le carceri attraverso uno scatter plot, dove la dimensione di ciascun istituto è determinata dal numero medio di detenuti per agente, mentre sulle assi delle x e delle y si trovano rispettivamento il totale dei detenuti e il deficit di poliziotti penitenziari rispetto a quelli previsti.
La causa principale di morte nei penitenziari italiani resta il suicidio.
Il 2024 ha segnato il numero più elevato di suicidi negli istituti penitenziari italiani.